“Il riconoscimento di Carrara tra le creative cities dell’Unesco sia solo un punto da cui ripartire. E’ il frutto del lavoro, della passione, della storia di generazioni di artigiani ma non resti solo uno specchietto per le allodole. E’ ora di costituire l’università dei mestiere. Dove? All’ex Fornace”. Ad intervenire è Cna, la principale associazione degli artigiani, che aveva sostenuto la candidatura di Carrara e che da anni sta lavorando sul fronte della formazione da un lato per recuperare gli antichi mestieri e dall’altro orientando giovani e meno giovani al mercato del lavoro. “Il riconoscimento dell’Unesco – spiega Paolo Bedini, Presidente Cna Massa Carrara – è anche uno strumento di marketing importante, che valorizza e promuove Carrara, ma non limitiamoci a metterci la spillino sul petto o a sventolare bandiere perché sono fini a se stesse e non producono risultati concreti per l’economia e il lavoro. La precedente amministrazione è stata brava perché ha raggiunto un obiettivo che in molti, sono sicuro, vedevano lontano. – commenta – E’ però arrivato il momento di passare allo step successivo. Un giovane su due, nella nostra provincia, è disoccupato ed è a loro, a fianco dei quasi 15mila persone in cerca di una occupazione, a cui dobbiamo dare risposte. La figura dell’artigiano oggi non è solo più grande abilità manuale, è sempre di più intelletto e cultura, tecnologia e competenze digitali. Rendiamo attuali di antichi mestieri ancorandoli al mercato e al Made in Italy e creeremo nuovi posti di lavoro insieme ad una prospettiva per il territorio”.
Nella scuola di formazione di Cna, nel polo di Massa, sono tante e tra le più disparate le figure formate in questi anni: “penso ai corsi per diventare sarto – spiega ancora – o fornaio: figure molto ricercate. Possiamo spingerci più in là con un progetto condiviso con enti ed imprese e soprattutto una visione generale di sviluppo occupazionale. Al territorio serve una università dei mestieri per ancorare la nostra storia al futuro ed ancora un più stretto rapporto tra imprese e scuola. Il ricambio generazionale non è così scontato, e lo vediamo nelle aziende del marmo, e rappresenta un punto di fragilità se lo osserviamo nel tempo. Carrara, e così tutta la provincia, non si può permettere di disperdere un patrimonio immenso di conoscenze, manualità e creatività”. Cna ha già una proposta: “Recuperiamo l’ex Fornace, edificio storico che corre lungo il viale Galilei, è realizziamo lì un polo formativo dedicato a creare tutte quelle figure, dall’artigiano del marmo al falegname, dal calzolaio al fabbro fino all’arrotino, di cui le nostre città hanno bisogno come il pane. – conclude Bedini – Noi siamo pronti per sederci ad un tavolo e ragionare con tutti”.