Gli artigiani di Cna dal nuovo Prefetto di Massa Carrara. I vertici dell’associazione degli artigiani guidata da Paolo Bedini hanno fatti visita al neo Prefetto Guido Aprea in carica da poco più di un mese nella provincia di Massa Carrara. Un incontro conoscitivo a cui hanno partecipato il Vice Presidente Vicario, Carlo Alberto Tongiani, il Direttore provinciale degli artigiani, Paolo Ciotti ed il referente per le relazioni Istituzionali, Gino Angelo Lattanzi, e che è stato l’occasione per presentare anche un sintetico ma completo documento sulle problematiche che impediscono agli artigiani e le piccole medie imprese di crescere e creare nuova occupazione. “A nome dell’associazione – spiega il Presidente Bedini – voglio ringraziare il Prefetto per la disponibilità e l’attenzione che ci ha concesso. Per la nostra associazione, che rappresenta 2.000 imprese, è stato importante ed utile informare ed illustrare al Prefetto le criticità principali, alcune che possiamo definire storiche, che le imprese devono affrontare sul territorio provinciale insieme a quelli che sono i numeri e la presenza della nostra associazione sul territorio”. In poche pagine Cna ha dipinto al neo Prefetto le ragioni per cui la provincia di Massa Carrara si è meritata di essere inserita tra le aree di crisi nazionali. Non certo un vanto a cui hanno contribuito lunghi periodi di immobilismo e promesse non mantenute. Nel documento Cna ha inserito le sue proposte
“È indubbio – scrive Cna nel documento - che questo territorio sia profondamente arretrato rispetto al resto della Toscana. Fare impresa a Massa Carrara è difficile e complicato”. Tutti noi siamo connessi con il mondo ma le imprese apuane non possono partecipare ai bandi pubblici mediante i Click Day: “Tutto ciò – spiega Cna - avviene a causa di un netto ritardo delle infrastrutture informatiche che divide e separa questo territorio dal resto della Toscana, penalizzandolo ulteriormente. Imprese e intere zone del territorio non sono minimamente servite dalla fibra e questo le colloca in un livello da serie B, accentuato maggiormente dagli effetti del lockdown”. Cna ha ripercorso le tappe della promessa fatta agli imprenditori nel 2000 insediati nelle ex aree industriali fino ad oggi non mantenuta di uno sbocco sul mare per la diportistica che oggi conta 250 imprese, 1.500 addetti ed un fatturato stimato che sfiora i 300 milioni di euro. Netto il giudizio: “Avere uno sbocco al mare – ha fatto presente al Prefetto - significherebbe riportare prospettive di lungo periodo. La politica delle non scelte ha danneggiato la nostra economia ed impedito lo sviluppo di un settore del quale non si è purtroppo ancora compreso il potenziale”. Ben note sono ormai le proposte: il travel lift è l’assoluta priorità. Ed ancora il trasporto merci con le scarsa attenzione per la manutenzione stradale ordinaria e straordinaria, in particolare della rete viaria di collegamento tra i bacini estrattivi del Comune di Carrara ed il piano che si trova – ha rimarcato ancora Cna - in condizioni di estrema criticità e necessita di urgenti interventi per garantire che i conducenti ed i veicoli che quotidianamente la percorrono, possano transitarvi in condizioni di sicurezza. Sul disastro del Ponte di Albiano Magra Cna si è mossa in prima persona per tutelare le aziende artigiane e commerciali “tagliate” fuori a causa del crollo della viabilità rivendicano ristori del fondo di promessi - ancora una volta – e non ancora arrivati. L’abusivismo, fenomeno più volte denunciato da Cna anche attraverso campagne di sensibilizzazione, è invece la piaga che attanaglia acconciatori, tatuatori e estetisti così come molta è la preoccupazione per le infiltrazioni mafiose. Accomuna tutte le imprese il tema dei rifiuti speciali che penalizza le imprese apuane. La ragione è la mancanza di siti autorizzati allo smaltimento dei rifiuti speciali pericolosi che costringono le imprese a mandare i rifiuti a Lucca, Pisa o Genova. Un aiuto alle imprese del settore agroalimentare ed alimentare può arrivare dalle mense scolastiche. Cna ha ricordato nel documento come sia indispensabile che le amministrazioni locali mettano a bando i servizi di mensa scolastica, stilino capitolati che creino la più ampia partecipazione e che garantiscano pari opportunità sia per le imprese strutturate che per le Pmi e per le aziende artigiane del comparto. Non ultimo il caos dei bonus edilizi con regole che sono cambiate
ben quattro volte in 5 mesi e stanno cambiando ancora in sede di
conversione del decreto aiuti.