Senza Imu su immobili strumentali la tassazione per le imprese scenderebbe, in provincia di Massa Carrara del 2,7% nel 2016. Per le imprese di Massa passerebbe dall’attuale 58,7% al 55,9% (87° posto in classifica tra comuni più vessati), per le imprese artigiane di Carrara dal 59,6% al 56,9% (71° posto). Lo rivela uno studio di Cna con cui l’associazione degli artigiani ha chiesto al Governo di rendere deducibili al 100% i capannoni strumentali, ovvero i capannoni delle imprese ma anche negozi, laboratori ed uffici (info su www.cna-ms.it). Cna ha quantificato in circa 10-12 milioni di euro il peso sulle casse delle imprese artigiane della provincia apuana dei capannoni strumentali che potrebbero, se non dovessero pagare l’Imu, investire per sviluppare prodotti e processi di produzione, creare nuova occupazione. “Il Governo – spiega Paolo Bedini, Presidente Cna Massa Carrara – deve fare ora la cosa giusta per rimettere in moto la locomotiva delle piccole imprese artigiane che sono le più tartassate: togliere l’Imu sui capannoni strumentali, che sono trattati come appartamenti di lusso, contribuendo così, in un colpo solo, a ridurre la total tax rate, di quasi 3 punti percentuali. I soldi che le imprese devono accantonare per pagare l’Imu sarebbero reinvestiti nell’azienda. Sarebbe una mossa intelligente per un paese che vuole tornare a correre con entrambe le gambe”. Sempre secondo Cna un’impresa artigiana paga mediamente, in provincia di Massa Carrara, tra i 4-5 mila euro di Imu sui capannoni strumentali da cui può dedurre il 20%. Questo calcolo vale solo per le 2.700 imprese artigiane iscritte alla Camera di Commercio. In Provincia di Massa Carrara sono quasi 23 mila le imprese che potrebbero trovare beneficio da questa manovra. “Il capannone rappresenta – prosegue Bedini – una bene strumentale indispensabile per chi fa impresa. La pressione fiscale, nell’anno che va concludendosi, ha costretto le piccole imprese a lavorare 8 giorni in più, rispetto all’anno prima, per pagare tasse, imposte e contributi”. Era sempre stata un’indagine di Cna a rivelare che gli imprenditori, per saldare il proprio debito verso lo stato, avrebbero dovuto lavorare 214 giorni. E così è stato. Una ditta individuale manifatturiera – secondo calcoli di Cna - con un laboratorio di 350 mq, un negozio di 175 mq, 5 dipendenti, un fatturato di 430mila euro/anno e un reddito d’impresa prima delle imposte deducibili di 50mila euro/anno. Dopo aver pagato tutte le tasse i 50mila euro nel 2015 diventano: 20.670 per un’impresa di Massa e 20.249 per un’impresa che opera invece su Carrara. “Ridurre la pressione fiscale è la ricetta per far ripartire questo paese. – conclude Bedini – Ben vengano tutte le misure a sostegno ma le imprese continuano a pagare troppe tasse e ad essere spremute come arance.