Massa Carrara: smart working per molte aziende dura [..]

Più di una pmi su due, a livello nazionale, ha fatto ricorso allo smart working durante l’emergenza assicurando la continuità di business e contemporaneamente contenere la pandemia. La stima sulla base dell’Osservatorio Smart Working arriva da Cna Massa Carrara che ha accolto favorevolmente l’accordo sul protocollo nazionale sul lavoro agile nel settore privato. Per la principale associazione degli artigiani una più chiara e disciplinata integrazione tra presenza e lavoro agile, rappresenta un passo deciso verso una migliore qualità lavorativa e privata. Secondo Cna le pmi che hanno adottato un modello di lavoro a distanza sono state almeno 5 mila durante la pandemia, circa 1 su quattro dell’intera platea. “Il protocollo è la premessa fondamentale per un corretto utilizzo del lavoro agile nel settore privato, per favorire il raggiungimento di una migliore conciliazione dei tempi di vita e di lavoro e organizzazioni del lavoro più̀ snelle ed efficaci. – analizza Paolo Bedini, Presidente Cna Massa Carrara - L’intesa, firmata al Ministero del Lavoro, ribadisce che la contrattazione collettiva è la sede privilegiata per individuare le risposte alle grandi trasformazioni che producono impatti sull’organizzazione del lavoro, fermo restando che l’adesione al lavoro agile avviene su base volontaria ed è subordinata alla sottoscrizione di un accordo individuale”. Oggi sono circa 4 milioni gli smart worker in Italia e quasi il 90% delle grandi aziende prevede di proseguire con il lavoro agile anche dopo la pandemia. Nella fase 2, la maggior parte delle grandi imprese e delle PA ha riaperto le sedi tra maggio e giugno, spinti da diverse motivazioni. Per il new normal, al termine dell’emergenza, le iniziative di Smart Woking evolveranno e la riprogettazione degli spazi di lavoro interesserà il 51% delle grandi imprese. “Per le imprese artigiane, la cui componente manuale è predominante, lo smart working è limitato per definizione. La manualità di un idraulico o di un muratore non è sostituibile. – commenta ancora Bedini – Ben diverso per molte delle figure tecniche ed amministrative dislocate lungo la filiera. L’accordo, e lo riteniamo fondamentale, prevede che questo percorso sia personalizzato, su base volontaria e soprattutto subordinato ad un accordo individuale proprio. E’ esattamente il percorso che avevamo auspicato”.